Solstizio d'Autunno, cioè, Equinozio d'inverno... va be' ecco il nuovo pattern!

giovedì 24 dicembre 2015

In tempo per natale, ecco un nuovo modello dalla tana dell'orso: Equinozio d'Autunno, che è uscito la notte del solstizio d'inverno, così, per incoerenza ursina, ma soprattutto per la necessità di fare un test anche in lingua inglese.


In principio era stato un workshop (divertentissimo!) da Unfilodi. Nella foto ammirate le eriche, fonte d'ispirazione, nel ricordo ancora vivo delle vacanze in Scozia, le matasse di Shilasdair Luxury DK che ho acquistato per farne una versione corta, e un dettaglio del modello.

Ora è un pattern disponibile per chi lo vorrà acquistare nel mio ravelry shop: http://www.ravelry.com/patterns/library/equinozio-dautunno

Il pullover è un raglan top down, reso particolare dal motivo lace lungo i raglan e dalla sagomatura (opzionale) sul retro, che rende il capo più lungo nella zona strategica, così da renderlo indossabile sopra un paio di leggings (non si va in giro con le chiappe al vento, vero?). Tutti i bordo sono rifiniti con l'icord, perché all'orso piacciono le finiture pulite e minimali.

Orsetta Tata, modella d'eccezione!

Ursus Maritimus, con dettaglio del dietro


La versione creativa di Monica, con il motivo anche sul fianco.


A breve ci sarà una piccola sorpresa legata a questo pattern, restate in linea, per non perderla!
Buon Natale a tutt*, siate sereni e sferruzzate almeno un po'!

Auguri Ursini!

Conto alla rovescia (ai fornelli)

domenica 6 dicembre 2015

I sablè sono i nostri biscotti preferiti, non li faccio troppo spesso perché noi orsi dobbiamo badare alla linea ecc... (si vabbe'), ma quando si avvicina l'inverno, la sera dopo cena, un caffè con un paio di questi ti rimette al mondo. Per le feste nella tana dell'orso non possono mancare, anche solo per il profumo che spirigionano in cottura, che aumenta esponenzialmente l'atmosfera natalizia, e oggi vorrei condividere con voi la nostra ricetta. Non so da dove provenga, me la diede un'amica di Roma (grazie Gaia!), tanti anni fa, durante una vacanza in Puglia, proveniva al suo quaderno magico delle ricette, è stata trascritta a mano sul mio, con l'inchiostro rosso (avevo solo quella penna a disposizione) e, secondo me, è perfetta. Eccola:



Sablè bicolori:

Ingredienti: 375 gr di farina 00
70 grammi di fecola o Maizena
125 gr di zucchero a velo
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina (potendo, la sostituisco con i semi di una bacca di vaniglia, ma la ricetta originale dice così...)
250 gr di burro a temperatura ambiente, a pezzetti.

Impastare tutti gli ingredienti con le mani, velocemente. Dividere la pasta in due parti e aggiungere 10 gr di cacao a una delle due. Manipolare la palla al cacao fino a che non assume una colorazione uniforme. Mettere le due palle di pasta in frigo, coperte con la pellicola e farle riposare per 30 minuti.

Trascorso questo tempo, confezionate i biscotti usando la fantasia. Potete stendere  semplicemente l'impasto con il mattarello (spesso circa 5 mm) e ritagliare dele forme con gli stampini per biscotti, oppure potete unire un po' di pasta bianca e un po' di scura e ottenere dei sablè marmorizzati, da ritagliare sempre con le formine. I miei preferiti sono quelli a scacchiera, ottenuti stendendo i due impasti separatamente, ma dello stesso spessore, poi si tagliano a strisce di circa un cm, si accostano le strisce alternandole sia in orizzontale che in verticale, per un totale di 2 o 3 strati. Poi si compatta il blocchetto ottenuto premendo da sopra con un mattarello, con delicatezza, e con le mani dai lati, infine si tagliano delle sezioni  di circa mezzo cm con un coltello liscio e molto affilato.

Non resta che cuocere, in forno statico, preriscaldato a 170°, per un massimo di 10 minuti (dipende dallo spessore dei biscotti), io consiglio di tenerli d'occhio, perché non devono diventare scuri.

All'interno di una scatola di metallo, si conservano per una settimana (se ci arrivano). La scatola di metallo è una bellissima idea anche per un eventuale regalo di Natale.




Conto alla rovescia

mercoledì 2 dicembre 2015

Ormai manca meno di un mese a Natale. Quest'anno, in barba alla sorte che mi vorrebbe afflitta (amica Sfiga, non sai con chi hai a che fare...), mi voglio godere le feste alla grande, preparare ottimi sablée, cucinare conserve per gli amici, decorare la casa e i regali con fantasia e con passione e voglio condividere con voi questi momenti e tutte le risorse che troverò online, e non solo, per ispirarmi.

Questa sarà la prima puntata del nostro viaggio tra siti, materiali, tutorial e ricette. Pronti? Oggi si parla di regali ai ferri.

I regali di Natale sono spesso un compito fastidioso da portare a termine. Per molti di noi lo shopping delle feste è una corsa contro il tempo, un viavai frenetico tra code, negozi, bancomat e nervi a fior di pelle. La mia soluzione? Non ridurmi all'ultimo momento (spesso acquisto una parte di quello che voglio regalare già in novembre) ed evitare di fare regali non dettati dal cuore (perché mi devo far venire l'esaurimento nervoso e spendere denaro se non mi frega niente di chi lo riceverà?).

Il resto della ricetta prevede: realizzare qualcosa con le mie mani e farlo con gioia, fischiettando canti di stagione e sperando nel freddo e nella neve (orso ottimista mode on). Il primo regalo hand made di quest'anno sono un paio di calzini Stracciatella (cliccando sul link arrivate al mio pattern, gratuito, su Ravelry).

I calzini Stracciatella

Filato utilizzato: Sesia Pura Lana Ecologica
Quantità: 2 o 3 gomitoli, a seconda della lunghezza della gamba, più pochi grammi di colore contrastante.

Ferri: circolare o gioco di ferri da 4,00 mm

Tempo impiegato: 2 mezzi pomeriggi.














Il secondo regalo sono due scialli identici, ma in colori diversi (giusto per preservarmi un minimo dalla noia): Sweet Novembre Knit Shawl (pattern gratuito di Caryl Pierre, tradotto in italiano da Alice Daino).

Filato utilizzato: Kid Silk Grignasco
(sostituibile con Rowan Kid Silk Haze: 30%seta, 70% mohair)

Qantità: 3 gomitoli, usato doppio.

Ferri da 6,00 mm (io ho usato un circolare con cavo lungo, perché alla fine le maglie sono tante).

Tempo per la realizzazione di ogni scialle: 3 pomeriggi interi.
Io, consigliata dal mio esperto di moda (Ale), ho scelto di fare una chiusura a pippiolini (picot bind off) invece delle frange previste dall'originale, perché gli scialle sono destinati a due signore eleganti e lefrange (che a me piacevano molto) forse sono un po' troppo da cowboy...








Il terzo è un cappello, il mio Keep Your Head To The Sky, anche questo gratis su Ravelry. Velocissimo, caldo alla moda e perfettamente unisex.

 Filato: Echos di Sesia (in foto l'originale in Rowan Colourscape Chunky)
Quantità: 3 gomitoli

Ferri: 5,50 e 6,00 mm

Tempo impiegato: un pomeriggio e un po'.

Idea: avviando lo stesso numero di maglie e lavorando fino all'altezza desiderata, senza fare diminuzioni, potrete abbinargli uno scaldacollo.



Nella prossima puntata perleremo di cucina.
Un abbraccio ursino!


Un po' di Sanday, a Genova

sabato 28 novembre 2015

Nei giorni scorsi ho annunciato, purtroppo, la cancellazione di Creafilando 2015. Le Lanivendole ed io però non volevamo sprecare tutto il lavoro fatto per la preparazione del laboratorio sul mio collo Sanday, di cui vi avevo già parlato su queste pagine.


Il collo indossato

Una delle spiagge di Sanday

Il collo è molto semplice da realizzare (è sufficiente avere le basi della lavorazione in tondo), presenta un semplice gioco di diminuzioni e gettati che dà vita alle coste traforate e ha una forma che si restringe verso l'alto, per una migliore vestibilità.


Il dettaglio del punto


Le matasse che le ragazze hanno preparato per questo progetto sono a dir poco bellissime. Contengono fibre pregiate e morbide (seta di sari riciclata per i tocchi di colore e lana e alpaca per la base) e i colori dei paesaggi delle isole Orcadi (Sanday è una di loro), che mi hanno ispirato questo modello durante il mio viaggio dell'estate scorsa. Eccole qui:


I filati fatti a mano che useremo

Sabato 12 dicembre, dalle 14.00 alle 18.00, presso la sede dell'associazione Fili Trame e Colori, a Genova, in vico S. Cristoforo 9, lavoreremo insieme questi filati incredibili, sfoglieremo il nuovo libro delle Lanivendole (Filati Ribelli) e gozzoviglieremo alla grande con la merenda e l'aperitivo previsti.

A questo link trovate tutte le indicazioni per informarvi e iscrivervi.

Vi aspetto!

Cancellazione evento

martedì 24 novembre 2015

Purtroppo la manifestazione Creafilando 2015 non si terrà, perché non si è raggiunto il numero minimo di iscrizioni previsto. Nel ringraziare tutti quelli che hanno partecipato all'organizzazione, soprattutto Donna Lynne Galletta, che l'aveva ideata e promossa, vi do appuntamento alle prossime, si spera più fortunate, iniziative lanose.

Creafilando 2015, il programma

martedì 10 novembre 2015

Dicembre si avvicina, e con lui la manifestazione Creafilando 2015, tre giorni di fibre, filatura e maglia (altro che Woodstock!), nella cornice della splendida Lucca. Ecco il programma completo di prezzi.

È importante sottolineare il fascino dei filati a mano, che saranno i veri protagonisti della kermesse. Ogni matassa è veramente unica e vedere come nasce il filo, provare a formarlo con le nostre mani è un'esperienza da provare.

Queste sono le prime matasse create dalle Lanivendole per l'Aperifilo, che vedrà il Magliuomo Paolo Dalle Piane protagonista del primo appuntamento.



Il locale che ci ospiterà è una libreria caffè, il Caffè letterario Lucca Libri, un locale raffinato e accogliente, a un passo dalla stazione ferroviaria.

La città di Lucca è un gioiello, con la sua piazza Anfiteatro (una delle più belle d'Italia) e la sua cinta muraria, un vero e proprio parco che circonda la città, percorribile a piedi o in bicicletta, per rilassarsi e godere di bellissimi scorci e panorami.



Se vi ho convinto e volete maggiori informazioni o prenotare la vostra iscrizione a uno o più incontri, contattate Donna all'indirizzo che trovate nella locandina col programma qui sopra. Vi aspettiamo!


Le idee di Betulla

sabato 24 ottobre 2015

Poco più di un mese fa, l'ormai mitico gruppo dei Magliuomini, ha patrocinato e coordinato un'impotante progetto, in collaborazione con la Tintoria di Quaregna. La sfida era disegnare, in poche settimane, dei modelli accattivanti, ma non troppo difficili da eseguire, per accompagnare il lancio di unna gamma di filati molto interessanti, tinti con prodotti naturali.

Ed eccoci all'uscita pubblica: quest'oggi, alle 9.00, alle 13.30 e ale 19.20, su QVC (canale 32 del digitale terrestre), saranno messi in vendita i misteriosi gomitoli: Salice, il ritorto a più capi e Verbena, lo stoppino. Chi acquisterà i filati riceverà anche il booklet con la collezione disegnata da 7 di noi:

Barbara Cantarelli – “Passeggiata nel bosco” e “Orto botanico”
Kate Alinari (aka MadebyKate) – “Petali”
Mirella Sbolci (aka GrandiRiso) – “Anelli fioriti”
Paolo Dalle Piane – “Warm me up!”
Silvia Ammendola – “Gioa”
Valeria Olivati (aka IoAmoFattoaMano) – “10 e Lode”
ed io, Annalisa Dione o AKnittingBear,  con "Il mare d'inverno"



Durante la trasmissione, potrete assistere a una dimostrazione della tintura con l'indaco, con Anna Mello Rella, responsabile tecnico della Tintoria Di Quaregna.

Vi ho incuriosito? Allora tutti su QVC!


A scuola di maglia con l'orso

venerdì 16 ottobre 2015



Quest'anno le idee e i progetti nuovi non mancano, anzi. Oltre alla tre giorni di Lucca, c'è un altro bel lavoro in preparazione. Anche questo progetto nasce dalla collaborazione con le mitiche Lanivendole, ed è uno dei più impegnativi che abbia mai pensato di affrontare.

Si tratta di una vera e propria scuola di maglia, con corsi base (per le neofite totali), intermedio (per chi già conosce l'abc e desidera proseguire) e seminari di livello avanzato (per chi già padroneggia le tecniche principali e vuole approfondire singoli argomenti, lavorazioni particolari, progetti un po' più complicati). Ogni partecipante ai corsi riceverà delle dispense che illustreranno tutti gli argomenti e le tecniche trattate durante le lezioni, oltre al modello del progetto che realizzeremo insieme.

Grazie all'associazione Fili Trame e Colori, che si occupa di tutto quello che ha a che fare con la cultura delle fibre, dalla filatura alla tintura alla tessitura e oltre, avremo la possibilità di riunirci in una bella sede, confortevole e centrale (nei pressi della stazione Piazza Principe, Vico S. Cristoforo, 9r). 



Grazie allo sponsor tecnico, filati Katia, avremo il materiale per realizzare il corso (le allieve dovranno portare da casa soltanto i ferri e troverano i gomitoli ad aspettarle a scuola!). Qui un grosso grazie va detto ad Alberto Bana, che ha creduto nella nostra idea e ci ha supportate con grande disponibilità.


Cosa faremo? Nel pieghevole, che potete scaricare da qui, troverete tutto il programma, lezione per lezione e i costi di ogni corso. I gruppi saranno piccoli (da 3 a 6 persone), perché tutti possano essere seguiti con attenzione. Orari e giorni verranno stabiliti in accordo con le allieve e gli allievi, cercando una soluzione il più possibile vicina alle esigenze di tutti. I corsi saranno attivati al raggiungimento del numero minimo di iscritti.



Come partecipare? Chi fosse interessato può scrivermi un'email o telefonarmi (sul depliant e alla pagina contatti di questo blog trovate tutte le informazioni di contatto).


Tempo da scaldacollo

venerdì 9 ottobre 2015

Anche se l'autunno, almeno qui, si fa desiderare e abbiamo ancora un caldo abbastanza fastidioso, per me questo è un periodo da scaldacollo. Non intendo indossarli, per carità, siamo ancora in maniche corte, ma farli sì, perché prima o poi l'aria si farà pungente (vero???).

Alcuni giorni fa abbiamo fotografato Sanday, uno scaldacollo fatto con un filato artigianale, veramente notevole, un cardato di lana e seta fatto dalle mie amiche Lanivendole. Sono molto soddisfatta di questo lavoro perché realizzarlo è stata un'esperienza quasi magica: ero troppo ispirata, il paesaggio delle isole Orcadi intorno a me saltava fuori con tutti i suoi colori dalle spire del mio gomitolo! Spero che piaccia anche a voi.


Il collo Sanday

e l'isola di Sanday
Questo modello si trova nel libro Filati Ribelli, scritto sempre dalle Lanivendole e sarà oggetto del mio workshop a Creafilando 2015, l'evento dedicato a filatura e maglia previsto per il 4, 5 e 6 dicembre a Lucca (tutti i dettagli sono al link).

E siccome gli scaldacollo non bastano mai, ne sto iniziando un altro. Questo sarà un accessorio da abbinare, volendo, al maglione Equinozio d'Autunno. Sono ancora all'inizio, ma mi sto già divertendo con l'icord cast on, o avvio a cordoncino, un metodo che vi consiglio di sperimentare (se non lo avete già fatto) perché dà ottimi risultati.

L'inizio del mio icord cast on, con la mitica Shilasdair Luxury dk
Alla prossima!

Creafilando 2015: a Lucca il 4, 5 e 6 dicembre

venerdì 2 ottobre 2015

A dicembre, a Lucca, ci sarà un evento interessante: Creafilando 2015, ideato e organizzato da Donna Lynne Galletta, sarà una kermesse dedicata alla filatura a mano, ma anche alla maglia, con progetti dedicati proprio ai filati handspun.






Ci saranno le Lanivendole, Fiber Fabry, Alice Twain, Paolo Dalle Piane (il boss dei Magliuomini) e ci sarò anch'io.

Cosa faremo? Un Aperifilo, con degustazione di filati fatti a mano e una chiacchierata con Paolo Dalle Piane e le Lanivendole; presentazioni di libri, con Alice Twain che ci parlerà della seconda edizione di Ai ferri Corti e le Lanivendole che racconteranno del loro nuovissimo Filati Ribelli; corsi di maglia con Alice Twain e le Ambidestrous Mittens di Elizabeth Zimmermann ed io, con un collo lavorato con il magnifico filato artigianale delle Lanivendole; corsi e dimostrazioni di filatura a mano, con le Lanivendole che ci mostreranno la nascita un filato artistico in tutte le sue fasi e Fiber Fabry che insegnerà a filare con il fuso.

Il tutto avverrà nella cornice di Luccalibri Libreria - Caffè Letterario

Che altro posso dire? Visitate il sito della manifestazione, e segnate le date sul calendario!

Una bella giornata

domenica 20 settembre 2015

La giornata di ieri è stata lunga, piena di gomitoli e matasse, di amiche nuove e ritrovate, di sole, di eriche e di entusiasmo.

Le eriche della Knithouse, il modello, con le foglioline di feltro e le matasse che hanno voluto venire a Genova con me


Finalmente posso mostrarvi il maglione, di cui sono molto fiera, indossato da una modella d'eccezione: Orsetta Tata (ma quanto le sta bene?), col suo sorriso contagioso.



Il pattern sarà disponibile a breve su Unfilodi.com, in kit, mentre a novembre dovrebbe essere pubblicato direttamente su Ravelry. Vi aggiornerò...

Ieri ho finalmente avuto il piacere di avere con me altre due liguri, Alice e Federica, con cui spero di potermi incontrare più spesso, data la vicinanza, ma in generale la compagnia è stata ottima. 

Rita, Rossella, Antonella e Annarita (con l'orso!)

Nella foto alcune delle tiratardi, ma eravamo molte di più!

Grazie a tutte, e grazie a Lulù, Gisella e Mariella per la splendida accoglienza.

19 settembre: il filato che useremo

martedì 8 settembre 2015


Shilasdair, in gaelico, significa giaggiolo acquatico, una specie di iris che preferisce le zone umide, un fiore molto colorato e appariscente. Per chi si trastulla con i ferri invece Shilasdair Luxury DK è un filato meraviglioso, forse il mio preferito in assoluto. Ha una composizione di fibre naturali e pregiate (40% merino lambswool, 40% angora, 10% baby cammello, 10% cashmere). È morbido senza essere scivoloso, ha un lieve alone di pelosità, senza essere peluccoso, ha colori semisolidi, uniti ma non troppo, grazie alla tintura in calderone con colori naturali e proviene dalla mia terra promessa: la Scozia!

Foto di Unfilodi Knithouse
La cartella colori è da restarci secchi, io ci perdo sempre delle ore, sceglierne uno è un'impresa. Vi invito a darle un'occhiata qui. Io amo i colori freddi, infatti ho scelto un bellissimo verde, ma per il prossimo progetto sono indecisa tra un giallo e un rosso... per fortuna ho un po' di tempo per pensarci.

Un dettaglio del modello Equinozio d'Autunno in Shilasdair Luxury DK - col. Uig Sea Green
Se volete provarlo e volete farlo con me, realizzando il maglione del dettaglio qui sopra, andate al box office di Unfilodi Knithouse e acquistate il biglietto per iscrivervi al workshop. Lavorerete con un filato splendido, a un modello davvero interessante (lo so che vi sembro un'esaltata, ma mi piace molto ed è un pattern che mi sta molto a cuore), in compagnia di un orso (questa è la vera stranezza) e di molte persone simpatiche e appassionate.

Ci si vede!

Alla ricerca del freddo

domenica 6 settembre 2015


Devo aver già detto da qualche parte che preferisco il freddo. Per questo e per altri motivi, a volte, i viaggi ursini si svolgono in località non troppo assolate durante l'estate (i 40° di Lecce lo scorso anno mi basteranno per un po' di vacanze future). Quest'anno, per festeggiare i 10 anni di matrimonio, il coniuge plantigrado ed io abbiamo scelto una meta che ci stava a cuore: le isole Orcadi. L'arcipelago, a nord della Scozia, si trova a una latitudine di poco inferiore a quella di Stoccolma (abbiamo verificato, è stato il nostro viaggio più a nord di sempre) e la temperatura lì è piuttosto fresca, abbiamo avuto anche 9° C!



Il clima non è il dato più interessante, almeno non in questa sede. Alle Orcadi la lana si trova praticamente in tutti i negozi di souvenir (che sono moltissimi, rispetto al numero di negozi totali, confermando l'importanza del turismo per l'economia di queste isole) e la lana più autentica che potrete trovare alle isole Orcadi proviene da pecore che si trovano praticamente solo qui: le pecore di North Ronaldsay, Ronnies per gli amici.


Purtroppo non sono riuscita ad andare a trovarle, perché si trovano sull'isola più settentrionale dell'arcipelago e il viaggio in traghetto sarebbe stato troppo lungo, ma mi sono informata su di loro e ho acquistato un libro che ne racconta la storia e le caratteristiche: A North Ronaldsay Yarn di Elizabeth Lovick. Questi animali, forse grazie alla segregazione geografica, sono rimasti molto simili ai loro progenitori, le pecore che abitavano queste isole nel 3000 a.C, e praticamente identici a quelli dell'età del ferro. La loro particolarità più sorprendente, oltre al fatto che sono piuttosto selvatiche e che somigliano molto alle capre, è la loro dieta. Si nutrono di alghe per gran parte dell'anno e vivono sempre sulla spiaggia. Soltanto durante la stagione in cui partoriscono e svezzano gli agnelli vengono portate nei pascoli (che sono separati dalla spiaggia da muretti di pietra).  La loro lana è bellissima e rustica, ma morbida. Ne ho comprato una matassa soltanto (oltre a qualche gomitolo di lana Shetland per un progetto Fair Isle che ho in mente), perché viaggiamo leggeri e non potevo appesantire troppo il bagaglio a mano, ma, in caso di estrema necessità potò trovarla online a questo indirizzo: A Yarn From North Ronaldsay

Il bottino


L'allevamento degli animali qui è una risorsa fondamentale, non voglio soffermarmi troppo sull'argomento (per me doloroso), ma voglio mostrarvi la foto di una pecora che si stava divertendo un mondo.

Agnello che si gratta la schiena nell'erba- Kirkwall
 
Ci sono anche animali selvatici da avvistare, soprattutto foche e uccelli marini (ne abbiamo visti a bizzeffe), ma anche i più comuni conigli selvatici e lepri brune, che, nella loro semplicità, ci hanno regalato scene come questa.



Conigli selvatici a Mawrick Head


 E poi paesaggi mozzafiato, altissime scogliere di roccia rossa e spiagge argentate che potrebbero sembrare tropicali, se non servisse la giacca a vento per visitarle.

Le spiagge bianche di Sanday e l'erica di Hoy


Le scogliere di Hoy, con la nebbia

Il viaggio è stato interessante ed emozionante, perfetto per fare il pieno di energia, di bellezza e di idee per un autunno e un inverno produttivi, ma ora è il momento di tornare al lavoro.

A presto!



Equinozio d'autunno

giovedì 3 settembre 2015



L'orso torna in Knithouse, con grande entusiasmo, sabato 19 settembre. Sono molto felice di aprire con un mio workshop la stagione maglistica di Unfilodi, di ritornare in un luogo incredibile, di riabbracciare tante persone speciali e (spero) di conoscerne di nuove. 

Il modello che presenterò questa volta mi sta molto a cuore perché, un po' come il cardigan Nanuk, rappresenta il mio stile e mi assomiglia. Si tratta di un maglione molto semplice, con un piccolo dettaglio e finiture essenziali, ispirato alla natura, al mare e al verde della vegetazione. Il filato che useremo (ci saranno comunque alternative per chi lo desidera) è la mitica Shilasdair Luxury Dk, un mix di fibre naturali pregiate, tinta a mano in calderone con colori naturali. La resa di questo filato è eccezionale e i colori sono strepitosi, a me piacciono tutti, soprattutto i verdi e i blu, ma anche i gialli...

Così, per darvi un'idea.


L'ho chiamato Equinozio D'Autunno perchè sarà presentato pochi giorni prima dell'inizio della stagione autunnale, che sono felice di celebrare, e perchè è perfetto per il suo clima. E poi le suggestioni autunnali ci sono tutte: il verde, le foglie, i colori dell'erica, così vivi nelle sfumature dei filati che useremo... Per ora non posso mostrarlo (sarà una sorpresa), e questa volta mi costa parecchio perché non vedo l'ora.

Per chi volesse partecipare, i dettagli su costi e iscrizione sono disponibili al box office di Unfilodi. Spero di incontrarvi a Carate!

Alla prossima.

L'estate sta finendo

lunedì 24 agosto 2015

Agosto è stato un periodo di vacanza per l'orso sferruzzante. In realtà ho lavorato parecchio e mi sono concessa un viaggio (bellissimo) di una settimana, di cui vi racconterò in uno dei prossimi post.

La tana dell'orso

Noi orsi abbiamo finalmente completato la tana, di cui sono alfine molto orgogliosa, i progetti sui ferri ursini sono tanti e, con l'avvicinarsi di settembre, fremono per uscire allo scoperto. Per ora  non posso mostrarvi molto: la maggior parte di questi lavori sarà visibile a partire dal mese prossimo, altri dovranno aspettare ancora qualche mese (con gli unghioni incrociati...). Però posso anticiparvi che un mio pattern sarà disponibile gratuitamente per il mese di settembre su Crowdknitting (dove, ancora per qualche giorno potrete trovare, sempre a babbo, la fantastica borsa Denim, double face, all'uncinetto, di Ilaria Caliri).


Un'altra cosa che posso dirvi è che avrò l'onore di aprire la stagione dei workshop di Unfilodi, con Equinozio d'Autunno, un modello a cui tengo moltissimo e che credo vi piacerà, per la sua linea semplice e morbida e per i suoi particolari interessanti ma non eccessivi, in stile tana dell'orso. Lulù presenta l'evento in questo bellissimo post, che spero vi invoglierà a partecipare. Protagonisti saranno il verde, l'autunno, la natura e il bellissimo filato Shilasdair Luxury DK, proveniente dall'isola di Sky, nella mia amata Scozia. 

Infine, non vedo l'ora di terminare l'ultimo lavoro della stagione, un progetto che mi vedrà impegnata a breve con le mie amiche Lanivendole. lavorare il loro filato prezioso e pieno di suggestioni è stato magnifico, ma di questo parleremo nel prossimo post.

A prestissimo!


Lavorare a maglia: un libro in italiano

giovedì 30 luglio 2015

Anche se ormai ho una biblioteca di tutto rispetto, per quanto riguarda i libri che parlano di maglia, ogni volta che entro in libreria, vado a curiosare nello scaffale dedicato alla nostra passione comune. Spesso mi trovo a constatare che i testi disponibili sono libri di autrici anglosassoni tradotti in italiano. Non c'è niente di male, il mio preferito è proprio uno di questi (Lavorare a maglia per negati, di Pam Allenn, Tracy L. Barr e Shannon Okey), ma spero sempre di trovare qualcosa di nuovo, magari scritto da un'esperta italiana, non tanto per questioni patriottiche (ne sono abbastanza immune), ma per la possibilità di evitare tutti quei disguidi che ci potrebbero essere nella traduzione di un testo tecnico (nel caso l'autore della traduzione non fosse proprio un vero esperto di maglia). Ovviamente tutto questo non vale per i libri in lingua originale, che però non tutti siamo in grado di leggere e, soprattutto, non si trovano nelle nostre librerie. Questa volta la mia curiosità è stata appagata stando comodamente alla mia scrivania, perché questo libro mi è stato sottoposto dalla sua casa editrice, la Edizioni LSWR. 

Lavorare a maglia, di Alessia Bartolomeo
Edizioni LSWR
Pagine: 224
Formato cartaceo: 16,90 euro
E-book: 11,99 euro


Trovate il libro a questo link


Conoscevo già il blog dell'autrice, Alessia Bartolomeo, e forse lo seguite anche voi, si tratta di ferri e gomitoli. Il libro è alla sua seconda edizione, ma non mi era mai capitato di sfogliare la prima. La lettura del testo mi ha sorpreso piacevolmente per alcuni particolari: le spiegazioni sono corredate da foto grandi e chiare di tutti i passaggi, si tratta di un testo molto più completo di tanti altri perché affronta con attenzione ai particolari tutti gli aspetti del lavoro e ha delle ottime sezioni dedicate ad aspetti tecnici fondamentali, trattate senza dare nulla per scontato. Ho apprezzato molto il capitolo sulle finiture, dove la ripresa delle maglie e il tema delle cuciture sono spiegati molto bene, con l'aiuto di foto chiarissime. Verso la fine del libro ci sono anche una raccolta di punti, utile soprattutto alle principianti, un glossario inglese-italiano, una sezione dedicata ai progetti e una sulle possibilità di apprendimento e di specializzazione oltre il livello base. A mio avviso è un ottimo libro da cui partire, o da regalare a un'amica o a un amico che vogliono imparare, ma può essere molto utile anche a chi, conoscendo le basi, desidera avere in casa una guida completa agli aspetti tecnici di livello medio-avanzato. 

Buona lettura e buona maglia.
Alla prossima!

Luglio col bene che ti voglio

sabato 4 luglio 2015

Non sei proprio il mese più adatto a sferuzzare, ma noi indomite stacanoviste della matassa riusciamo a sopportare i 30 gradi fissi maneggiando le fibre più calde senza batter ciglio.

Ho esagerato, lo so, ma credetemi, sto finendo un maglione a maniche lunghe per un workshop (non vi dico la gioia infinita quando devo provarlo, e lo faccio molto spesso, per vedere se calza) con questo filato che, caldo a parte, è uno spettacolo. Faccio un po' di autoironia per tirarmi su, ma avrei tanta voglia di lavorare un bel filato fresco ed estivo.

Rarefacta pattern by Giuseppina Flamini



Per chi può scegliere cosa lavorare in base alle temperature, da poco è uscito questo pattern meraviglioso. Si chiama Rarefacta, il nome è ispirato dalla consistenza sempre più evanescente data al tessuto dai trafori e il motivo è a sua volta ispirato da un'opera architettonica moderna (trovate tutta la storia al link). L'autrice è una garanzia, la nostra amica Giuseppina Flamini, l'architetto sferruzzante. Il pattern sarà gratuito per tutto il mese di luglio su Crowdknitting, il social italiano della maglia e dell'uncinetto, grazie a Coats Cucirini e appunto allo stesso Crowdknitting che permettono a noi di lavorare per un giusto compenso e a voi di avere dei pattern curati completamente a babbo... scusate se è poco.

Io torno a sudare sulla mia lana, sognando motivi rarefatti e il freschissimo Panama di Rowan!

Presto e bene non stanno insieme

giovedì 18 giugno 2015

La persistenza della memoria (S. Dalì, 1931)


Mia sorella ha 18 mesi  meno di me. Quando andavamo alle elementari, un giorno mi colpì con una frase della sua maestra: presto e bene non stanno insieme, diceva. Questo concetto è diventato fondamentale per me, da adulta, ma confesso che in giovane età ho deviato da quell'insegnamento per quanto ho potuto.

Mi capita spesso di sentire commenti di persone che non lavorano a maglia e di ritornare con a mente a quella frase. Uno dei commenti più frequenti è:

- Che bello, non sembra fatto a mano, sembra comperato in negozio!

Questo, il più delle volte, rischia di farmi imbestialire, ma capisco la ragione del commento. Spesso i capi fatti a mano hanno un'aria trasandata, una trama irregolare, proporzioni non troppo in linea con quelle umane, incertezze nelle finiture e così via. Un capo ben eseguito non ha questi difetti, ma chi non pratica ferri e gomitoli con costanza e passione non lo sa e bisogna capire.

Altre volte mi è capitato di sentir dire:

- Certo che ci vuole un sacco di pazienza per fare un lavoro del genere!

Qui le unghie ursine fanno fatica a trattenersi. Pazienza? La pazienza serve a sopportare (patire) qualcosa che ci infastidisce per ottenere un risultato (per farsi la ceretta ci vuole pazienza, o per aspettare ore nello studio del medico), ma se una persona ama lavorare a maglia la pazienza non c'entra.

Dietro a un lavoro fatto come si deve ci sono studio, pratica, amore per la bellezza e una certa cultura del fatto a mano, una cultura che si scontra con le affermazioni di chi dice: 

- Chi me lo fa fare, la lana per una sciarpa costa 45 euro, ci impiego un sacco di tempo e con 10 euro me la compro dai cinesi, non ne vale la pena.

Il tempo è importante. Per chi lavora a maglia bene e con passione il tempo utilizzato per eseguire un capo non è perso, è impiegato, è goduto in ogni istante. Per ottenere un buon risultato ci vuole tempo

Usare ferri più grandi del dovuto per risparmiare tempo ci farà ottenere un lavoro veloce, ma anche un capo sciatto e che durerà poco (una trama troppo aperta, se non stiamo parlando di uno scialle di pizzo, darà luogo a pallini e pelucchi in men che non si dica).

Non spendere un po' di tempo per sagomare una maglia nel modo migliore ci farà sferruzzare capi a sacchetto che non ci doneranno, nella maggior parte dei casi.

Realizzare magliette simili a "reti per le cozze" (e qui cito doverosamente la mia amica Giuseppina) ci farà procedere veloci come razzi, ma poi avremo un capo poco portabile, se non inutile.

Scegliere sempre una scorciatoia, soprattutto per evitare le finiture, comporta una maggiore rapidità di esecuzione, ma anche risultati che lasciano molto a desiderare (strani buchi sotto le ascelle, bordi che tirano oppure troppo slabbrati ecc.).

Evitare di disfare per correggere un errore o per rimediare a una svista sulle proporzioni può essere letale per un buon risultato.

A volte ho sentito dire che il fatto a mano ha valore di per sé, perché chi lo ha realizzato ci ha messo il cuore. Anche questo è vero, in un certo senso, ma non sarebbe meglio che oltre al cuore in un oggetto fatto a mano ci fossero anche cura e precisione?


World Wide Knit in Public Day 2015

martedì 9 giugno 2015



La giornata mondiale della maglia in pubblico è nata nel 2005 da un'idea di Danielle Landes. In questi 10 anni si è passati da 25 a centinaia di eventi (nel 2009 sono stati 751!). Lo spirito è semplice: lavorare a maglia è un'attività solitaria, il più delle volte, ma con la giornata della maglia in pubblico si può uscire allo scoperto, incontrare altri appassionati come noi, diffondere la cultura della maglia all'esterno, divertirsi, stare in compagnia e creare nuove amicizie, collaborazioni, interazioni e tutto quello che vi pare. Fino al 2014, la manifestazione si è svolta nell'arco di una settimana (dal secondo al terzo sabato di giugno), quest'anno invece ci sarà un unico giorno a disposizione, il 13 giugno, per lavorare davvero tutti insieme nello stesso momento (fusi orari permettendo).

Dal 2008 ho sempre cercato di festeggiarla, alla maniera ursina, ovvero assicurandomi di sferruzzare per qualche ora in un luogo pubblico (in piazza De Ferrari, sull'autobus, ai seggi, dove capitava), quest'anno però mi è capitata un'occasione eccellente. Le mie amiche Lanivendole, dell'associazione Fili Trame e Colori hanno pensato di organizzare una sferruzzata pubblica coi controfiocchi. Genovesi, simpatizzanti, turisti di passaggio, orsi di mare ecc, potranno riunirsi all'ombra del Bigo, nella cornice del porto antico, gustare un aperitivo al Banano Tsunami, e lavorare a maglia in compagnia a partire dalle 18.00 del 13 giugno. Ci saranno Federica e Stefania (le Lanivendole) e ci sarò anch'io. Per partecipare è consigliabile prenotare, iscrivendosi all'evento che è stato creato su facebook.

Vi aspettiamo con ferri, gomitoli e bicchieri.

Come distinguere un buon pattern (post ad alto contenuto autocelebrativo)

martedì 26 maggio 2015

Da cosa si distingue un buon pattern? Per me la risposta è arrivata dal commento di un'amica, la mia socia Natascia Sartini, indiscussa campionessa di saggezza magliereccia:

Un buon pattern si riconosce grazie alle foto dei progetti realizzati dalle utenti.

Non bisogna dimenticare la chiarezza, l'esattezza e la completezza delle istruzioni, di sicuro non può mancare uno schema con le misure del capo finito, occorre che le foto siano accativanti e ben fatte, possibilmente con il capo indossato da un essere umano o da un manichino come si deve, per mostrare la vestibilità della maglia o dell'accessorio e le sue proporzioni, che i dettagli siano ben visibili. È tutto vero, ma la prova del nove sono le foto dei capi realizzati.

Se chi ha realizzato il pattern mediamente ha ottenuto un buon risultato, significa che, con ogni probabilità, lo otterrete anche voi.

Tutto questo preambolo era finalizzato a un mio bieco scopo autocelebrativo e a congratularmi con chi ha eseguito il mio pattern con tanta abilità. Guardate un po' cosa hanno combinato le mie allieve del workshop Midnight Sun dello scorso novembre da Unfilodi. Ragazze, signore, se preferite, sono molto fiera di voi e anche un po' di me!

Questa è Annarita, Ninalou su Ravelry, che indossa il suo Gray Bear con grande classe e disinvoltura.
In questa foto, Monica e Patrizia, indossano i loro Nanuk Gemelli, perfettamente eseguiti, sempre con il filato Alpaka Queen di Schoppelwolle.

E infine il Nanuk in Cashmere Queen di Birbolina (venuta da Trento, per partecipare!), che ha realizzato anche una spilla originale per chiuderlo e ha illustrato tutto il work in progress sul suo blog http://birbolina-birbolina.blogspot.it/2015/04/nanuk.html

In quest'ultima foto, l'altra socia Giuseppina Flamini (Tzugumi), mostra il gioco di diminuzioni che dà forma al retro del cardigan.


Il pattern per realizzare questo cardigan non è ancora uscito. Per ora è disponibile solo in kit nell'eshop di unfilodi.

Corto circuito e rivoluzione

lunedì 18 maggio 2015

Mi capita di non riuscire proprio a tenere in mente certe cose. Ogni volta che devo richiamare certi concetti o certe nozioni, la mia mente si rifiuta di collaborare, tira calci come un mulo e mi lascia in braghe di tela. Per me è come se ogni volta ci fosse un corto circuito nell'impianto del mio cervello: cerco un dato, ma non lo trovo e devo andare a riguardare su un libro o su internet.  Una delle cose che non riesco mai a ricordare è dove vadano le asole nelle abbottonature da uomo e da donna. Non ce la posso fare. Anche adesso, che ho appena guardato su internet, ho un dubbio, per questo mi sono dovuta fare un promemoria, che terrò qui sulla mia scrivania per sempre, nonostante la decisione drastica che ho appena preso...

Non fate caso allo schizzo tremendo, è solo un altro promemoria al volo.


C'è una ragione storica per cui le asole nei capi da donna sono a destra e quelle nei capi da uomo sono a sinistra, forse la conoscete già (ne parlava un post di Maglia-uncinetto.it, un po' di tempo fa). Tra le classi abbienti, fino ai primi del Novecento, le donne erano solite farsi aiutare da una cameriera per vestirsi, mentre gli uomini, anche se si avvalevano della collaborazione di un valletto, si vestivano da soli. Per questo motivo, essendo più comodo per un destrimane avere i bottoni a destra e le asole a sinistra, le abbottonature erano diverse e speculari.

Sappiamo che fino a non molto tempo fa erano tutti destrimani per natura o per forza, perché la mano sinistra era considerata diabolica e maligna, perciò i bambini mancini erano forzati a scrivere e a compiere tutte le operazioni con la mano destra per non dispiacere a Dio. Questo però non vale ai giorni nostri, in cui, per fortuna, noi mancini siamo liberi di mancineggiare a nostro piacimento.

Unite i puntini: nel 2000 anche le donne si vestono da sole (veramente quelle che non avevano la cameriera anche prima), non tutti trovano più comodo allacciarsi le giacche con la destra. Cosa ne consegue? Pur comprendendo la tradizione e il fatto che la produzione industriale segua delle regole standard per confezionamento degli abiti, chi ce lo fa fare di mettere le asole e i bottoni in questo modo quando siamo noi stessi a realizzare il nostro cardigan? Nessuno.

Per questo motivo, anche se in passato l'ho considerato un errore (che ho commesso spesso, dato il mio brutto rapporto con la memoria e con la destra e la sinistra, che ho sempre confuso), d'ora in avanti metterò le asole a sinistra e indicherò, nei miei pattern, il motivo di questa scelta e le istruzioni per chi vuole metterle a destra per seguire la tradizione o perché non è mancina.

Alla prossima.
L'orso rivoluzionario del lunedì.

Un workshop, un nuovo pattern e una canzone

giovedì 30 aprile 2015

La tana dell'orso, in questi giorni, è in grande fermento. Fra circa una settimana (solo una settimana!?!?) sarò ospite della mitica Knit House di Unfilodi. Il 9 maggio terrò infatti un workshop (Mother's day ws) che avrà come protagonisti un modello a me molto caro e un filato bellissimo, che ho scoperto da poco e che non vedo l'ora di utilizzare per tanti altri progetti (orso con occhi a forma di cuore).

Non posso svelare troppi particolari, ma lavoreremo a un capo primaverile, che tornerà utile anche nelle sere estive. Lo stile sarà molto versatile e personalizzabile a seconda dei propri gusti, potrete indossarlo sia sui jeans che su un abbigliamento più elegante e formale. 

Dettaglio del progetto misterioso


Chi mi conosce può immaginare che non sarà un lavoro facilissimo, ma vi assicuro che è più che affrontabile da chi si ritiene a un livello intermedio (bisogna solo saper aumentare e diminuire e riprendere le maglie del giromanica; tutti i passaggi saranno illustrati dettagliatamente). Del resto è la mia filosofia: con un po' d'impegno si possono raggiungere ottimi risultati, mentre se non si prova a imparare qualcosa di nuovo non si progredisce mai. Se penso alle allieve che allo scorso workshop hanno affrontato per la prima volta un cardigan top-down con il mio Nanuk, sagomato e col suo lunghissimo scollo ripreso e intrecciato, lo hanno finito ed è venuto benissimo, credo che questo sarà una passeggiata ;-)

Una delle cose che preferisco di questo capo sono le possibilità di personalizzazione offerte dalla scelta delle combinazioni di colore e dalle finiture, che permetteranno a ogni allieva di esprimere al massimo la propria individualità.

Come al solito il titolo del pattern sarà ispirato a una canzone, solo che questa volta non l'ho scelto da sola. Mi è stato chiesto di trovare un brano con il nome Anna, per dedicare la giornata a una mamma molto speciale, e abbiamo trovato Anna Verrà, di Pino Daniele.

Insomma, non vedo l'ora di partire, di rivedere volti amici e nuovi, di trascorrere insieme a chi ci sarà una giornata di maglia serena e interessante.

Chi volesse iscriversi (ci sono ancora posti liberi), può farlo a questo link: Unfilodi e-shop
Alla prossima!

Guest post: Lavori a maglia, una canzone da orsi!

martedì 7 aprile 2015

Oggi l'orso lascia la parola a Christian Di Rito, che fa parte dello staff di Di Lana e d'altre Storie, negozio online (ma anche fisico) di merceria e filati. Christian fa una riflessione sull'evoluzione del lavoro a maglia e sul ruolo che in essa hanno avuto internet, i blog e i social media. Dice anche cose molto carine sul mio lavoro (grazie!) e sulla mia scelta di chiamare i miei modelli come le canzoni a cui sono ispirati.


Lavori a maglia: una canzone da orsi!

I lavori a maglia non sono una attività da prendere alla leggera. Solo chi non vi si dedica può sottovalutare l'importanza che lavorare a maglia ha per chi ci si misura e ci si esprime.
Lavorare a maglia è una attività molto intensa che coinvolge molti, se non tutti, gli aspetti della personalità delle knitter. Sicuramente tutti sanno che lo stesso lavoro, fatto da persone diverse, produce un risultato diverso. Forse qualcuno ha anche sperimentato su di sé che riprendere un lavoro a maglia a distanza di molto tempo produce effetti diversi, con tensioni differenti...
Basterebbero questi esempi per dimostrare come i lavori a maglia riescano a rappresentare una parte molto profonda di noi. Questo in fase di realizzazione.
Osservando i lavori a maglia delle knitter si rimane affascinati dalla competenza stilistica, dalla capacità che hanno dei semplici capi di emozionare. Certo, la bravura ha su tutti noi un effetto emozionante, un gesto tecnico, un colore, la scelta di una frase... stesso effetto in un capo realizzato a maglia.
Oltre alla fase di realizzazione, allora, anche la fase di studio e di creazione, come in tutte le arti umane, non solo esprime la capacità tecnica, ma comunica anche con una parte più profonda che può essere chiamata stile, personalità o anche mestiere. Insomma, un lavoro a maglia inventato, studiato, concepito e realizzato è un gesto estetico che emoziona e rivela la personalità della sua autrice, o del suo autore.
E poi ci sono i nomi ed i luoghi in cui i lavori a maglia si mostrano. Una volta tra amiche o tra parenti si sfoggiavano i propri lavori nei circoli o nelle feste. I luoghi erano quelli, e non credo che prima del boom dei lavori a maglia iniziato nel secondo '900, qualcuno avesse mai chiamato per nome il modello di un proprio lavoro a maglia.

Oggi le cose sono diverse, i blog più belli e più curati sono proprio quelli legati ai lavori a maglia o agli hobby al femminile. Perché? Quale è la ragione per la quale la bellezza dei lavori a maglia ha bisogno di essere comunicata e condivisa?
Girando tra i blog dedicati ai lavori a maglia incontro il limpidissimo spazio blog di Annalisa. A Knitting Bear incuriosisce subito per la pulizia e l'essenzialità. I modelli hanno nomi di canzoni come You are my sunshine, No Surrender o la splendida (canzone e modello) Impressioni di Settembre.

Coinvolge ed incuriosisce. Musica e modelli! Cos'è che hanno in comune i lavori a maglia e la musica? Il ritmo! Allora penso che anche i ferri da maglia fanno un suono, che ogni lavoro a maglia ha un suo suono ed un suo ritmo. Immaginare quel suono che diventa una canzone nella mente della stilista e quel suono diventa un modello a maglia... pensare che anche gli orsi cantano quando sono ispirati mette voglia di ascoltare, di comunicare, di darsi la zampa!