La lievitomania prosegue. Dal momento che il mio lievito sembra intenzionato a sopravvivere, nonostante le mie paure iniziali, ieri ho fatto un altro esperimento. Indecisa tra le ricette disponibili in rete e condizionata dai miei dubbi e timori di compromettere il delicato processo di lievitazione, ho tentato un compromesso ed è venuto fuori questo panfocaccia alla salvia. Non sono un'esperta, quindi vi suggerisco di non prendere questa ricetta come oro colato, è solo il resoconto della mia esperienza, che ha avuto un esito fortunato:
200 gr. di lievito madre
250 gr. di farina manitoba
150 gr. di farina di grano tenero tipo 0
250 gr. di acqua tiepida (uo l'acqua depurata, ha meno calcare)
1 cucchiaio di malto di riso
1 cucchiaino di sale
3 o 4 rametti di salvia essiccata
1 cucchiaio di olio evo
Sciolto completamente il lievito nell'acqua, ho aggiunto malto e olio e poi le farine un po' la volta, mescolando, col sale e la salvia sminuzzata. Ho impastato tutto sulla spianatoia per circa 15 minuti, fino a che la pasta non ha avuto una consistenza morbida ed elastica, sbattendola ogni tanto sulla tavola, cosa che dicono favorisca la formazione della maglia glutinica. Ne ho fatto una palla, l'ho messa in una terrina infarinata e l'ho incisa con due tagli incrociati, l'ho cosparsa con un po' di farina e l'ho messa a lievitare nel forno chiuso, con la lampadina accesa e coperta da uno strofinaccio umido (sarebbe bene usare uno strofinaccio lavato senza ammorbidente).
Ho iniziato alle 8,00 di mattina, poi sono andata a lavorare lasciando tutto lì dov'era e alla sera sono tornata alle 19. Mio marito mi ha chiesto se avevo messo l'impasto a lievitare in una terrina... io i sono spaventata perchè credevo che fosse uscito dal forno. In realtà la cosa era più contenuta, ma la lievitazione aveva portato la pasta a gonfiare ben oltre i bordi della sua ciotola.
Ho acceso il forno al massimo, in modalità ventilata, ho preso la pasta che, tirata fuori dalla terrina si è sgonfiata un bel po'. Temendo di fare danni, ho evitato di reimpastarla e mi sono limitata a disporla in una teglia rotonda unta d'olio evo. L'ho lasciat lievitare ancora un'ora circa nella teglia, sempre coperta dallo strofinaccio umido.
Prima di metterla in forno ho condito la superficie con un filo d'olio evo (non ho aggiunto sale extra per necessità, ma ci starebbe bene). L'ho lasciata dentro per mezz'ora, poi l'ho tirata fuori ed era pronta.
L'ho trovata molto buona, soprattutto quando era ancora calda, ma non è male neanche il giorno dopo. La pasta è leggera e non si sente nessun sapore di acido.