Ed ecco i risultati

sabato 22 settembre 2012

Vi ricordate della pausa stash diving di qualche giorno fa?
Se non ve lo ricordate è tutto nel post precedente. Bene, la battaglia fra i filati è stata vinta da una bella matassa di Malabrigo Silky Merino, un misto lana e seta da libidine, in un colore violetto un po' disuniforme, quasi acquarellato (per via della tintura manuale).

Il risultato è un nuovo paio di guantini senza dita, che avevo in mente da mesi, realizzati con un punto a graticcio, un po' lunghi sui polsi e sagomati usando ferri di dimensioni diverse anzichè aumenti e diminuzioni. Non hanno ancora un nome, ma il pattern è pronto (in italiano) e cerca tester. Io li adoro, e voi? Cosa ne pensate?


Stash diving

mercoledì 12 settembre 2012

Mentre cerco di finire per tempo il nuovo cardigan, un Sunshine on my shoulders (se non ve lo ricordate è quello nella foto, indossato dal mio modello preferito) in versione femminile e, udite udite, senza cuciture!






Mi concedo una pausa di riflessione sui filati da utilizzare per i nuovi pattern che ho in mente, perciò mi vado a tuffare nelle ceste della lana: è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo...

Perché Teddy?

lunedì 3 settembre 2012

Quelli che noi chiamiamo orsetti o orsacchiotti di peluche in tutto il mondo anglosassone sono noti come Teddy Bear. Vi siete mai chiesti il motivo? Se lo avete fatto probabilmente siete dei fanatici degli orsi come me, e siete andati a consultare wikipedia e ora conoscete la ragione, se non avete ancora svelato il mistero, che vi piaccia o no, ve lo racconto io.

Nell'autunno del 1902, durante un viaggio diplomatico (si trattava di dirimere una questione di confine tra la Louisiana e il Mississippi), il presidente americano Theodore Roosevelt prese parte a una battuta di caccia all'orso. Purtroppo per lui (ma neanche un po' per noi!) non riuscì a fare centro e i suoi compagni di caccia, per rimediare, gli fecero trovare un giovane orso legato affinchè potesse sparargli e ottenere il suo trofeo. Il presidente si rifiutò di uccidere l'animale, privato della sua naturale capacità di difendersi con la fuga, e ordinò che fosse liberato.


L'aneddoto fu opportunamente diffuso e reso straordinariamente popolare dalle vignette di Clifford Berryman sul Washington Post e ispirò una coppia di commercianti, che decisero di confezionare due orsi di peluche per commemorare l'evento. Li chiamarono Teddy's bears, in onore del presidente e ne trassero un grande profitto, e così fece anche Roosevelt, che utilizzò l'immagine dell'orsetto come mascotte per la sua successiva e vittoriosa campagna elettorale del 1904.

C'è anche un'altra versione, molto più amara della storia. A essere legato per fare da trofeo al presidente rimasto a bocca asciutta non fu un orsetto, ma un vecchio orso già sfinito dall'inseguimeto da parte dei cani e la pietà di Teddy gli suggerì di farlo sopprimere subito, per evitargli ulteriori sofferenze, ma non lo fece lui stesso, perché ritenne che sarebbe stato un comportamento poco sportivo (invece inseguire con i fucili un animale disarmato è di una sportività...). Naturalmente fu la storia più rosea a filtrare, a influenzare l'opinione pubblica e a lasciare il nome di Teddy agli orsetti di pezza. Ironico, vero?

Ciò che non mi spiego è il motivo per cui sulla versione italiana di Wikipedia sia riportata solo la prima versione.