Il mio primo cOrso a Genova, come è andata

mercoledì 26 novembre 2014

La scorsa domenica un manipolo di avventurose sferruzzatrici, Rita (della Fonte della Lana, negozio cult delle gomitolare genovesi) ed io ci siamo cimentate nella realizzazione guidata dei miei calzini stracciatella.



Come sia andato il cOrso dovreste chiederlo a loro, che si sono cimentate nella realizzazione della punta del calzino e che hanno ascoltato la mia spiegazione degli altri scalini tecnici che dovranno affrontare per finire l'opera (gli aumenti per il tassello, i ferri accorciati per sagomare il tallone e le diminuzioni per la linguetta). Per fortuna avranno con loro il pattern e l'assistenza di Rita in negozio in caso di dubbi.
Ho anche promesso di realizzare un video con la spiegazione della parte con i ferri accorciati, ma devo attendere il week end, perché in settimana non ho l'operatore a disposizione!



Io mi sono divertita moltissimo e voglio ringraziare tutte le partecipanti per la loro gentilezza e per l'attenzione e Rita per l'accoglienza, per l'occasione e per il magnifico pandolce Genovese che ci ha offerto per fare merenda (orso goloso!). Insegnare è sempre un'esperienza tra le più gratificanti e non vedo l'ora di tornare in classe!

100 anni fa

sabato 15 novembre 2014

In questi ultimi anni si è molto discusso di Europa, di euro e di vantaggi e svantaggi legati al far parte della Comunità Europea a all'averne adottato la moneta comune. Un secolo fa, la divisione fra gli stati che compongono questa comunità, il desiderio di espansione, di ridisegnarne confini ed equilibri di potere, generò la prima guerra mondiale, che si portò via 16.000.000 di vite, più o meno equamente distribuite fra militari (più che altro ragazzini mandati a infilzarsi sulle baionette del nemico, su un fronte e sull'altro, senza nessuna speranza di sopravvivere agli assalti, o a marcire in trincea) e civili, vittime dirette del conflitto o delle carestie ed epidemie che ne furono conseguenza.

Lo so che questo è un blog sulla maglia e non voglio deludervi, anche se parlare di ferri e gomitoli in relazione a qualcosa di grave come una guerra può sembrare dissacrante, il fenomeno del lavoro a maglia da casa o negli ospedali per i soldati al fronte aveva assunto un'importanza incredibile, sia per chi combatteva e aspettava di ricevere capi caldi e asciutti per alleviare le sofferenze della vita al fronte, sia per chi cercava di dare il proprio contributo realizzandoli. La croce rossa ebbe un ruolo da protagonista nel coordinare la produzione e la raccolta di decine di milioni di capi (circa 30 milioni tra capi per i militari e per i rifugiati) solo negli Stati Uniti, al grido di Our boys need sox!

Uno dei molti manifesti usati per reclutare volontari

I manifesti che invitavano a lavorare per i soldati sono tantissimi, soprattutto quelli americani, come questo:



Ma anche nel vecchio continente, direttamente colpito dal conflitto, si faceva propaganda al lavorare per i soldati, come dimostrano questi due manifesti francesi.




 

Questo era uno sforzo a cui quasi tutti potevano contribuire, donne, bambini, feriti e veterani, se non ferruzzando, almeno donando filati per la produzione. Il tema era molto sentito nelle scuole, addirittura, il Seattle School Bullettin, nel 1918, pubblicava una canzoncina sul tema:

Johnnie, get your yarn, get your yarn, get your yarn;
Knitting has a charm, has a charm, has a charm,
See us knitting two by two, Boys in Seattle like it too.
Hurry every day, don’t delay, make it pay.
Our laddies must be warm, not forlorn mid the storm.
Hear them call from o’re the sea,
‘Make a sweater, please for me.’
Over here everywhere, We are knitting for the boys over there,
It’s a sock or a sweater, or even better
To do your bit and knit a square.

Fonte:Juli's jots - Sock nostalgia

Le testimonianze fotografiche sono molte e affascinanti, devo confessare che mi ci sono persa.

Feriti che occupano il tempo lavorando a maglia (con ferri e telaio)

Veterani della Guerra Civile, sferruzzano per i soldati a Central Park (1918)
Queste foto dimostrano come i Magliuomini, ormai famosi in tutta Italia, non siano un fenomeno nuovo, ma un gradito ritorno.

All'epoca Ravelry non esisteva, ma i pattern sì, ed erano diffusi dalla Croce Rossa in pamphlet dedicati e dalle riviste femminili o in libri, che proponevano modelli funzionali di calze, passamontagna, scaldamani e maglioni per soldati.


Se ho stuzzicato la vostra curiosità, su internet potrete trovare moltissime immagini sulla maglia ai tempi della Grande Guerra, perfino i pattern, e, se leggete in inglese, vi consiglio il libro No Idle Hands the social history of american knitting (Anne L. Macdonald), dal quale ho tratto i dati relativi ai capi raccolti dalla Croce Rossa americana e che dedica un lungo e interessante capitolo all'argomento, ma, in generale racconta la storia della maglia e delle sue implicazioni sociali, dai tempi della Mayflower ai giorni nostri.



Novembre: il letargo può attendere

venerdì 7 novembre 2014


Novembre è un mese di preparativi, densissimo d'impegni. C'è un matrimonio da organizzare, con tanti capi da finire per la sposa (segreti, come è naturale, fino al giorno delle nozze!), ci sarà il workshop sui calzini presso il negozio Fonte della Lana (i posti sono andati esauriti in pochissimi giorni!) e ci sono tanti pattern pronti per uscire o in lavorazione e un nuovo entusiasmante progetto, con questa bellissima matassa, realizzata dalle mie mitiche concittadine, le Lanivendole: lana e seta, filata a mano, un caleidoscopio di sfumature sottili ed eleganti, insomma, magica! Se devo essere sincera sono un po' restia a lavorarla, per il timore di rovinarla.



Novembre ci porta anche tre nuovi pattern gratuiti su Crowdknitting, tre progetti interessanti, da scaricare prima che sia troppo tardi.


Himmelb(l)au, di Giuseppina Flamini
Loop... gioielli preziosi, di Ilaria Caliri



Barancio, di Valentina Cosciani

Ce n'è per tutti: per i bambini del vostro cuore, per le ragazze e le signore alla moda e per le zarine del 2000.