Le sferruzzatrici della tavola rotonda

venerdì 11 aprile 2014

Un po' di tempo fa ad alcune di noi sferruzzatrici, blogger, designer di maglia più o meno (e parlo soprattutto per me) affermate, è stata offerta l'opportunità di provare i filati prodotti da un'azienda biellese che, forte di secoli di tradizione familiare nella lavorazione della lana, propone una collezione dedicata all'aguglieria, a noi gomitolare esigenti.



L'azienda è Lanecardate e la collezione, LANECARDATE Handknitting, sono molto interessanti per diversi motivi. Innanzitutto il fatto che le fibre utilizzate siano cardate ha un effetto sulla consistenza del filato che diventa più leggero e morbido, ma anche sulla resa che, a parità di peso è molto più alta di quella di un filato pettinato (si parla del 30% in più). Altra caratteristica da non trascurare è la tracciabilità, certificata dall'organismo TF (Traceability & Fashion). Significa che si può sapere da dove vengono le materie prime utilizzate per produrre il vostro gomitolo, e questo è importante perché è sinonimo di serietà e di attenzione ai diritti dei lavoratori, dell'ambiente e anche degli animali impiegati nel ciclo di produzione. Infine la produzione del filato è fatta totalmente in Italia e anche questo è importante, non per uno spirito autarchico che non mi appartiene, ma perché in un momento in cui si delocalizza per trarre maggiori profitti speculando sui diritti dei lavoratori e sulla possibilità di sottostare a leggi più morbide in tema di sicurezza e di tutela dell'ambiente è indice ancora una volta di serietà e di rispetto.

Per quanto riguarda i filati, non sono brava a scrivere le recensioni e vi rimando a questa pagina del sito di Lanecardate, dove le sferruzzatrici della tavola rotonda hanno espresso le loro opinioni e dove trovate foto e modelli disegnati da alcune di loro (tra cui nientepopodimenoche Emma Fassio). A titolo di chiacchiera davanti a un té caldo (non dico una birra, vista l'ora...), vi posso confidare che il loro Lamora è delizioso, un misto lana e angora morbido e leggermente peloso con una mano eccezionale e che ho amato particolarmente il Donegal, un tweed con una texture interessante e bottoni non troppo invadenti, ma sufficienti ad esempio a illuminare anche il filato nero, un filato adattissimo ai capi maschili, sportivi e unisex (per i quali ho un debole).

Expo 1889, di Maria Modeo - realizzato con Donegal

11 commenti:

  1. Sto diventando drogata di lana, una volta prendevo in giro le accumulatrici seriali, mi sa che sto diventando come loro, povera me e povero marito :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo stesso vale per me, prima non capivo, adesso mi invento soluzioni "creative" per conservare la mia scorta che cresce inesorabile! Mio marito è contento perché pensa che gli poteva capitare una collezionista di borse o scarpe firmate, oppure una patita dei gioielli ;-)

      Elimina
  2. Mi piace essere una "gomitolara esigente"!

    RispondiElimina
  3. Cara Annalisa, mi piace il tono elegante e professionale del tuo post :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai com'è, a noi orsi piace distinguerci ;-) Grazie Tzugumi!

      Elimina
  4. Concordo con Giuseppina, un post ben scritto elegante! Come sempre brava! !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Sonia, è sempre quello che cerco di fare, sapere che a volte ci riesco è una conferma piacevolissima. A presto!

      Elimina
  5. Ciao Annalisa, vuoi dire che mi deva aggregare per imparare ad usare i ferri??? ;/... devo trovare una brava maestra, i ferri questa incognita! ;/ ...AUGURI orsetta! ;) NI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ni! Con un po' di volontà si impara, e un'insegnante potrebbe aiutarti, ma mi sembra che tu abbia già tanto da fare così ;-) Buona Pasqua!

      Elimina
  6. pretty nice blog, following :)

    RispondiElimina