Far testare il progetto prima di pubblicarlo è fondamentale, perché le prime stesure dei pattern sono un concentrato di errori micidiale e perché non è detto che le istruzioni, che a noi sembrano chiarissime, risultino comprensibili a chi prova a realizzare il nostro modello. Inoltre l'opinione di altre knitter è importantissima perché spesso ci fornisce, oltre alla correzione di errori di calcolo, di battitura ecc, spunti per migliorare la comprensibilità del testo, lo stile in cui lo scriviamo, la grafica del file che andremo a presentare e molto altro. Per questa ragione ogni modello, a mio avviso, andrebbe fatto testare da più persone, una sicuramente non basta, ma per me il numero minimo è 3, quello ideale è 5 o 6. Numeri che raddoppiano, se vogliamo pubblicare il pattern in un'altra lingua, perché, se i calcoli e le misure si possono verificare con l'aiuto delle tester italiane, la versione inglese avrà bisogno di una verifica a sua volta (che riguarderà la grammatica, la sintassi, la chiarezza delle istruzioni, la correttezza delle abbreviazioni ecc).
Per reclutare tester, di solito, mi rivolgo al gruppo Made in Italiano (su Ravelry), dedicato ai modelli originali scritti nella nostra lingua, oppure al gruppo Free Pattern Testers (sempre su Ravelry), per fare i test in inglese. Nel primo caso il lavoro si svolge in modo più libero e anarchico, nel secondo è organizzato in modo preciso, con regole ferree e disciplina, scadenze e doveri. A me non piace troppo la disciplina, ma ho imparato ad apprezzare i metodi del gruppo internazionale e la loro professionalità e consiglio a chi si sta avvicinando, come me, allo scrivere i propri pattern, di visitarlo e di farne uso.
Insomma, scrivere un pattern non è facile, scriverlo bene è difficile ed è il frutto del lavoro di molte persone, che vorrei ringraziare dal profondo del mio cuore ursino, perché offrono la loro esperienza o inesperienza (quest'ultima è altrettanto importante), sono curiose, intelligenti, disponibili, precise, competenti, rompiscatole a proposito, generose nei confronti di chi ha disegnato il modello, ma anche di chi lo andrà poi a scaricare per sferruzzarlo. Non faccio qui i loro nomi, perchè sono tantissime, potrei dimenticarmene qualcuna e perché ho l'abitudine di scrivere i loro nomi o nick name in fondo a ogni schema, fra i ringraziamenti, cosa che ritengo doverosa.
L'immagine proviene dal sito http://www.bearsoftheworld.net/sun_bears.asp |
Per concludere (e qui consiglio a chi ama il web sdolcinato dei soli commenti positivi e delle faccine che sorridono sempre e a ogni costo, di smettere di leggere, perché ciò che sto per scrivere non vi piacerà), una pernacchia ursina a chi si offre di fare i test e poi sparisce senza dire una parola: non si fa così, a meno che non siate state colpite da un fulmine (e so che non è così, perché vi vedo scorrazzare libere e felici per le praterie della rete). Proporsi per testare un pattern non è obbligatorio, finire il test una volta iniziato neppure, ci mancherebbe, ma scrivere due righe per dire che avete cambiato idea, che il pattern è un casino e non vi ci raccapezzate o qualunque cosa vi venga in mente sarebbe più educato.
Brava Annalisa, sei una grande!
RispondiEliminaSono felice che concordi ; )
Elimina:)))) .... credo di non meritare una pernacchia .. nel caso, da te accetto anche questa :P
RispondiEliminaMa no, Filly! Tu lo hai anche finito il test : )
Eliminaa pernacchia è per chi sparisce senza mai rispondere e non avvisa del fatto che non vuole più fare il test...
Hai ragione. Anche io vorrei far parte del gruppo delle tester, ma la mia lentezza mi fa desistere da questo proposito. Non mi piacerebbe che chi mi fa testare il suo progetto stia ad aspettare una lumaca come me, che oltretutto interpreta i pattern. Ogni tanto capisco fischi per fiaschi, tendo a prendere alla leggera quel che è scritto. Non sarei per nulla una buona tester, assolutamente.
RispondiEliminaAbbracci ursini
La lentezza non dovrebbe essere un problema, almeno, non lo è per me, che di solito non do scadenze o le do lunghe ed elastiche. Per me il vero problema è la correttezza: non ci si può dimenticare che dall'altra parte del monitor c'è una persona vera, rispondere ai messaggi, comunicare con chi ha richiesto il test, essere abbastanza educati, tutto qui. Fare un test è una bbella esperienza, sia per chi ha disegnato il modello sia per chi lo esegue. Io le ho provate entrambe e te lo consiglio vivamente, si imparano un sacco di cose.
EliminaCiao e grazie per la tua opinione : )
Di nulla, è stato un piacere. Ogni tanto passo di qua e mi trattengo piacevolmente a leggere i tuoi scritti. Molta gente purtroppo non pensa che chi è dietro al computer è una persona vera, credo che pensino di avere a che fare con pupazzetti di pixel, di quelli che usano per i videogiochi, o sono semplicemente maleducati ed insensibili.
EliminaCiao :)
Questo è il punto, è una cosa che purtroppo sto notando anche nella vita reale, e non mi piace per niente!
EliminaA presto : )
Sono d'accordo con te, di massima, anzi, d'accordissimo! Il problema è che, se aspettassi di avere almeno 5 tester... non pubblicherei mai nulla!
RispondiEliminaLo so, non è facile, infatti tra la nascita di un mio pattern e la sua pubblicazione passano eoni! Di solito recluto 5 o 6 tester per poi averlo testato da 3 persone effettivamente (un paio spesso si trovano a dover rinunciare, alcune in modo normale e con cortesia ed educazione, altre spariscono e basta). Con il gruppo internazionale è più facile, di solito ne recluto anche 8 o più, lì ci sono molte volontarie che non vedono l'ora : ) e questo mi oermette di far testare il pattern a un numero inferiore di knitter italiane... macchinoso, molto macchinoso, ma per me è l'unico modo. Ciao !
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