La sardenaira

lunedì 11 ottobre 2010



In questo periodo non scrivo post su ferri e gomitoli, ma non ho smesso di lavorare (non ci posso neanche pensare): ho sui ferri dei progetti in incognito che voglio regalare a natale, quindi vi propinerò ancora un po' di ricette o di esperimenti col lievito madre.

Ieri ho fatto la sardenaira, una specie di pizza, ma ligure (di San Remo, per la precisione).

Per una teglia grande:
150 gr. di lievito madre
400 gr. di farina (metà tipo 0, metà manitoba)
sale (io ne ho messo un cucchiaino nella pasta e un pizzico nel condimento)
300 ml d'acqua
pomodori pelati (o polpa a cubetti), 1 lattina
olive taggiasche, una manciata
alici sott'olio, a piacere
uno spicchio d'aglio
una presa d'origano
olio evo
1 cucchiaino di malto di riso o d'orzo

Ho sciolto il lievito nell'acqua con un cucchiaino di malto e poi ho iniziato ad aggiungere la farina (un po' alla volta) e il sale. Ho impastato il tutto per 10 minuti sulla spianatoia, sbattendo ogni tanto la pasta sulla stessa, per favorire la lievitazione. Tracorsi i dieci minuti e ottenuta una pasta morbida ed elastica, l'ho messa a lievitare in una terrina infarinata e coperta da uno strofinaccio umido (all'interno del forno con la lampadina accesa) per 8 ore.
Passate le 8 ore ho preso la pasta, l'ho tirata con il mattarello e l'ho distesa sulla teglia (una teglia grande, 32x38cm, unta d'olio). L'ho condita con pomodoro e olio e l'ho lasciata riposare ancora un'ora vicino al forno acceso.
L'ho messa nel forno caldo a 250° e l'ho fatta cuocere per 10 minuti, quindi ho aggiunto anche le alici, le olive, l'aglio, l'origano e il sale e l'ho infornata di nuovo per altri 5 minuti, circa (sono andata un po' a occhio).

A noi è piaciuta molto, forse è venuta un po' troppo spessa, o magari avrebbe dovuto cuocere un po' di più, ma non sapeva per niente di lievito o di acido ed è molto più digeribile delle pizze tradizionali.
Il procedimento che ho usato è frutto di una contaminazione tra molte ricette che ho trovato su internet, questa per la pasta, altre per il condimento, però ho modificato tutto per adattare la ricetta ai miei gusti... come al solito.

6 commenti:

  1. Lo sai che a me queste teglie così rosse mi piacciono da matti. Mi fanno sentire a casa...

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  2. Vero? Poi ci sono anche quelle palline, un po' come i mirtilli marziani che qualche anno fa avevano fatto notizia qui da noi... chissà come avete riso.

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  3. Fa venire l'acquolina! A Civitavecchia fanno una pizza ripiena con pomodoro, aglio, peperoncino, acciughe e prezzemolo, la pasta viene tirata sottilissima. La adoro letteralmente, anche se davvero zeppa di aglio.

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  4. Hhhhmmmm.....mi sembra di sentire il profumino da qui... ;o)
    Ciao,
    Sally

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  5. @Consy: era buona, sempre grazie al lievito che mi hai insegnato a fare ; ) Interessante questa versione di Civitavecchia, per me l'aglio non è un problema, come vedi dalla superficie della sadenaira ne è piena...

    @Sally: è molto aglioso... antivampiro ; )Grazie della visita!

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  6. oddio che buona!! Mi ricorda la mia infanzia!
    Ogni volta che vado a ponente ne porto a casa teglie intere.. slurp slurp

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