Rallentamenti estivi

domenica 27 luglio 2014

Non mi riferisco al traffico, anche se ieri, durante il ritorno a casa dalla prima parte delle vacanze, abbiamo beccato una coda niente male. Piuttosto mi stavo lamentando del fatto che in estate faccio più fatica del solito a procedere spedita nei miei lavori a maglia.

Non è colpa del caldo, io sferruzzo mohair anche in agosto senza problemi, il problema è che d'estate divento più pigra e lenta (forse è per questo che amo l'inverno), mi distraggo, spupazzo un gatto, poi, per par condicio, spupazzo anche un po' l'altro, mi dedico di più alla vita sociale (sono un orso, ma qualche amico ce l'ho anch'io!), vado all'Isola D'Elba, faccio un po' di snorkeling e cerco di produrre anche in spiaggia... insomma, è durissima, come potete vedere, ma ci devo riuscire. Settembre è in agguato e, prima che arrivi, ho ancora molto da fare...

Orso sferruzzante e rugliante sulla spiaggia di Cavoli

A presto!

Lavori e piccoli assistenti dispettosi

venerdì 4 luglio 2014

Nei post scorsi ho fatto cenno al mio nuovo progetto, mostrando il filato che sto usando, questo:

Rowan alpaca colour


Finalmente ho terminato il prototipo e ne sono soddisfatta. Non ve lo faccio vedere perché sarà la sorpresa che vi attenderà al ritorno dalle vacanze, il mio pattern gratuito per settembre, in collaborazione con Crowdknitting e Coats Cucirini, ma vorrei parlarvi di una delle fasi più delicate della progettazione di un capo: lo sviluppo delle taglie

Per anni ho realizzato capi solo per me o per le persone care e mi regolavo, empiricamente, sulle misure del soggetto per cui volevo confezionare il capo. Quando si tratta di pubblicare modelli destinati a un pubblico più o meno vasto (oppure se vogliano fare una sorpresa a qualcuno e non vogliamo rovinarla prendendogli le misure alla chetichella), i giochi cambiano; bisogna fare riferimento a uno standard ed è necessario, o almeno molto opportuno, proporre i modelli in un certo numero di taglie (idealmente dalla xs alla xxl).

Inutile fare riferimento qui all'importanza cruciale del campione (vero? Disse l'orso, con uno sguardo accigliato): deve essere generoso, lavato, asciugato e, possibilmente, contemplare tutti i punti coinvolti nel modello. Poi occorre decidere quale sarà la vestibilità del capo (nel mondo anglosassone si parla di ease): molto stretto, attillato, standard, oppure comodo - oversize?
Per aiutarci in questo (diciamolo pure) ingrato compito, c'è un sito utilissimo, quello del Craft Yarn Council, che a questa pagina ci offre una guida di riferimento per graduare le taglie di tutti i nostri modelli, da neonato, bambino, donna uomo e... basta (che li ho detti tutti). Dovrete inoltre munirvi di fogli di carta, calcolatrice e di un ottimo assistente. Qui sotto potete vedere uno dei miei (ne ho due): non capisce niente di matematica, ma, se non altro, mi aiuta con la concentrazione...

Watson, piccolo aiutante della designer ursina
Scherzi a parte, questo sito è utilissimo, ma consiglio anche Custom knits di Wendy Bernard. Le fonti che ho citato sono in inglese, non occorre avere una padronanza incredibile della lingua per avvicinarsi a un testo tecnico, non abbiate timore, e poi, al giorno d'oggi è molto meglio cercare di impararlo. Parola di orso!