Quando Berta filava

mercoledì 13 aprile 2011




Continua il mio viaggio dietro il gomitolo e questa volta ci ho messo le zampe in prima persona. Grazie all'organizzazione di Donna e a Deborah Gray, esperta e pazientissima insegnante, sono riuscita a farmi un'idea di come nasceva il filo di lana fino a non molto tempo fa, in modo artigianale, dal vello sucido. Il corso si è tenuto lo scorso weekend a Lucca e replicherà il prossimo.
Il vello in questione era appartenuto a una pecora Sopravissana, allevata in Abruzzo e, come potete vedere nelle foto era abbastanza sporco. La prima cosa che mi ha colpito è la forma del vello, rimane intero, ed è grande, più di quanto credessi.

In fondo non è passato molto tempo. Ieri mia nonna mi ha detto che sua sorella, durante la seconda guerra mondiale, filava la lana dei materassi per produrre indumenti per la famiglia. Mio suocero ha una foto in cui una donna della sua famiglia si dà da fare col filatoio nel cortile di casa.
Non è passato molto tempo, ma abbiamo perso il contatto con le cose che usiamo, con i materiali, abbiamo perso saperi e abilità e proprio per recuperare un minimo di consapevolezza ho deciso di provare a imparare a filare la lana e, più o meno, ci sono riuscita. Ho pettinato i fiocchi di lana, privandoli delle impurità (ma non ho avuto il coraggio di provare a cardare, ci vuole troppa coordinazione), ho usato un fuso e ho prodotto una specie di filato a due capi (quello tutto bozzoluto della foto) con cui, assistita da Deborah, ho fatto una mini matassa utilizzando l'aspo.

Si può fare, non è facile, ma si può fare e il momento in cui si sente la fifbra diventare filo, nel modo giusto, tra le dita è quasi magico.

A margine, se non lo avete ancora fatto, visitate Lucca, è una città bellissima e vivibile, con una piazza tra le più caratteristiche d'Italia (piazza dell'anfiteatro), un patrimonio architettonico straordinario e una cinta muraria unica nel suo genere, 4,5 chilometri percorribili a piedi o in bicicletta, con parchi prati e bellissimi alberi.

13 commenti:

  1. E' ormai diventata leggenda la frase attribuita a Fruttero & Lucentini (o al solo Fruttero, non ricordo) sul fatto che un disco volante avrebbe potuto atterrare a New York, Pechino, Mosca, Londra, ma mai avrebbe potuto atterrare a Lucca. Ciò significa forse che non mi è concesso di fare un giro in un così bel posto? ;-)

    Quanto a filare, ho l'idea che sia un processo che dia la sensazione di "creazione" come pochi altri, con tutta la soddisfazione che ne consegue. Non è un caso che la mitologia delle Parche fosse proprio legata alla filatura...

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  2. Grazie Marziano, proponi ottimi spunti.
    Quanto alla tua visita a Lucca, puoi sempre atterrare fuori le mura e affittare una bicicletta, se i tuoi arti inferiori lo permettono, oppure scendi a Pisa e prendi il treno o, ancora meglio, atterri a Genova e ti ci porto io, così ci torno e ti faccio da guida ; )

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  3. @knitting bear: va bene l'ultima proposta, ma per quello, sai com'è, ti devo... rapire! ;-)

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  4. Lucca mi manca (nel senso che non ci son mai stato, non che ne ho nostalgia... :D), e chi ci è stato mi dice che è davvero splendida, un gioiello di città.
    Ciao carissima! :)

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  5. @Anna: proprio così, grazie della visita!

    @Il grande marziano: basta che non mi tagliuzzi, altrimenti tiro fuori le unghie (diecicentimetridieci).

    @Zio Scriba: organizziamo una gita col grande marziano e chi vuol venire e ci facciamo dare uno strappo con l'astronave? Ciao!

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  6. Oh! Per me, tornare a Lucca sarebbe un sogno... una città incantevole!

    Loving your "dietro il gomitolo" series! Thanks!

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  7. @knitting bear: ma per chi mi hai preso?! Mica siamo come quelli di Sirio, noi! Tsk tsk! Comunque per me la gita va bene.

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  8. Thank you Pamela : )

    @il grande marziano: sai com'è, non sono mai stata rapita da un alieno e ci sono i soliti pregiudizi...

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  9. @knitting bear: mmmh, okay, allora stasera vengo giù e ti rapisco. Alle 22:00 esci sul balcone o sulla strada, che così non faccio casini col mio raggio traente.

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  10. Aggiungo Lucca alla mia infinita lista di luoghi da visitare :)
    Mettere le mani... ops! volevo dire zampe, dietro al gomitolo è una cosa magnifica, sembra veramente di fare un viaggio nel passato, grazie del racconto.

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  11. @il grande marziano: gran bella astronave, la prossima volta andiamo a fare un giro alle 5 terre?

    @Ambra: ne vale la pena e non è così lontana! In questo periodo le mie zampe sono state davvero impegnate (e felici). Grazie della visita, ciao : )

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  12. e domani partono fuso e lana........ ;)))

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